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Diario degli anni di guerra che l'autrice ventenne scrisse fra il 1° gennaio 1943 e il 17 giugno 1945. L'autrice è la figlia di Leandro Arpinati, uno dei massimi esponenti del fascismo negli anni Venti, poi caduto in disgrazia. Fra il 1943 e il 1945 la casa di Arpinati a Malacappa, nella campagna bolognese, è per così dire un concentramento di guerra civile: vanno e vengono vecchi fascisti e antifascisti ricercati dai repubblichini, vi si nascondono militari alleati e vi prendono alloggio reparti tedeschi. Una situazione che si fa più drammatica con l'avvicinarsi del fronte: bombardamenti, rappresaglie, deportazioni e uccisioni di amici, fino al tragico 22 aprile 1945, data dell'uccisione di Arpinati, a opera di un commando partigiano.